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a cura di Francesco Castaldo
Uno dei principali problemi delle imprese italiane è rappresentato da una gestione del capitale circolante non ottimale.
Infatti, sia per cultura aziendale sia per garantire flessibilità finanziaria, le aziende tendono a pagare le imprese fornitrici in ritardo. Di fatto solo il 43,7% delle grandi imprese tende a pagare i fornitori puntualmente, mentre meno del 50% delle piccole e medie imprese presenta pagamenti puntuali.
Questo comporta una contrazione della liquidità aziendale delle imprese fornitrici che per finanziare la propria operatività aziendale devono ricorrere a prestiti o a linee di credito che nella maggior parte dei casi, se l’azienda presenta una struttura finanziaria non solida, hanno come conseguenza tassi di interesse elevati.
In aggiunta a questo problema, l’attuale pandemia Covid-19 aumenterà il rischio di liquidità per molte aziende. Secondo il rapporto Cerved «Nessuna impresa deve fallire per il Covid-19», saranno circa 176 mila le imprese in crisi di liquidità nel 2020.
Occorre quindi fornire alle imprese delle soluzioni che consentono una gestione efficiente ed efficace, del capitale circolante in modo da rilanciare l’operatività aziendale.
Utilizzando un approccio olistico, e non mono-aziendale, è possibile ovviare ai problemi sopracitati usufruendo degli strumenti offerti dalla Supply Chain Finance.
La Supply Chain Finance (SCF) è l’insieme di soluzioni che consentono ad un’impresa di finanziare il proprio Capitale Circolante (crediti, debiti, scorte), facendo leva sul ruolo che essa ricopre all’interno della Supply Chain in cui opera e sulle relazioni con gli altri attori della filiera.
In particolare, ogni strumento della SCF, risponde alle necessità ed alle caratteristiche che derivano dalla filiera considerata (bilanciamento crediti, bilanciamento debiti, riduzione del volume delle scorte).
Nella maggior parte dei casi, l’utilizzo di questi strumenti comporta un aumento del livello di digitalizzazione per gli attori appartenenti alla Supply Chain in quanto devono essere implementate soluzioni IT, gestionali ed integrati i processi IT delle aziende con quelli dei Provider finanziari.
I vantaggi derivanti dall’adozione di questi strumenti per le aziende sono molteplici, come ad esempio, vantaggi finanziari (per il miglioramento della PFN), vantaggi economici (come l’aumento dei ricavi e la diminuzione dei costi d’acquisto), vantaggi intangibili (il miglioramento delle relazioni di filiera) e vantaggi operativi (l’efficienza e l’efficacia dei processi interni).
Strategic Management Partners offre alle aziende un modello basato su quattro step:
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